Negli ultimi anni la collaborazione tra gli osteopati e gli operatori del settore odontoiatrico è aumentata al fine di fornire al paziente un servizio il più completo possibile.
La bocca e la mandibola non sono separate dal resto del corpo influenzando la nostra postura e viceversa.
Recenti studi hanno dimostrato come ci sia una stretta relazione tra il piano occlusale e il posizionamento delle prime due vertebre cervicali. Prima che l’ortodonzista inizi il suo lavoro è importante che l’osteopata liberi la zona riportando il movimento fisiologico del cranio e della cervicale; questo faciliterà il percorso del paziente rendendolo meno doloroso.
Un’altro aspetto molto importante da considerare è la lingua che costituisce la connessione anatomica più importante tra la bocca e la postura. In situazioni di deglutizione atipica e di mal occlusione dentale sopra i limiti fisiologici, come open-bite, cross-bite, over-bite, over-jet, è fondamentale analizzare come lavora la lingua in quanto per ogni atto deglutitorio questa andrà ad insinuarsi negli spazi aperti per rendere la bocca ermetica.
Questa struttura è quindi sottoposta a numerosi stress che se protratti nel tempo possono creare delle retrazioni della catena linguale modificando ulteriormente la posizione delle vertebre cervicali e quindi la postura del paziente.
In questo caso l’osteopata, tramite tecniche manuali, si occuperà della mobilità delle strutture retratte e di ottenere una diminuzione delle tensioni della muscolatura occlusale, mentre l’ognatologo si occuperà di ristabilire la simmetria cranio-mandibolare.